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MAGGIO FRANCESE
(1968). Moto di rivolta studentesca accompagnato
da grandi agitazioni sociali. Diverse furono le cause che determinarono
questa esplosione improvvisa di malcontento. La prima fu sociale e demografica:
alla fine degli anni sessanta le università francesi furono prese
d'assalto da una generazione particolarmente numerosa, che, per la prima
volta nella storia di Francia, non aveva la garanzia d'uno sbocco professionale.
La seconda causa fu il manifestarsi pressoché contemporaneo d'un
malumore profondo nella classe operaia: il mese di maggio fu tutto costellato
da azioni rivendicative settoriali e corporative delle singole categorie.
Il governo fece fronte all'emergenza innanzitutto isolando e soddisfacendo
le richieste sindacali: il primo ministro Pompidou negoziò con i
sindacati gli accordi di Grenelle nei quali essi ottennero sostanziosi aumenti
salariali. Le successive elezioni politiche di giugno si incaricarono poi
di mettere la sordina anche alle agitazioni e alle proteste degli universitari:
dal confronto elettorale infatti uscì vincitore il partito gollista
già al potere, mentre la sinistra subì una netta sconfitta.
I risultati dimostrarono quanto poco realistica fosse stata l'ipotesi di
un'estensione della rivoluzione studentesca all'intero corpo sociale.
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